Pratica molto in voga negli ultimi anni, che consiste nella perdita intenzionale di peso da parte di un atleta che vuole rientrare in una certa categoria di peso. Vediamo alcuni aspetti di questa tecnica per aiutarvi a comprenderne quanto meno il senso. Innanzitutto l’obiettivo di base è poter affrontare avversari con una stazza fisica minore, gioendone quindi in termini di vantaggio di forza e potenza pura.
Consideriamo che soprattutto nelle MMA quasi il 90% degli atleti utilizza il weight cutting. Per fare un esempio come peso naturale chi si posiziona tra i 90/95 kg, grazie a questa pratica riesce tranquillamente a rientrare nei Middleweight (84 kg).
Potete capire quindi che se si dovesse lottare contro un atleta che pesa quasi 10 kg meno, il vantaggio raggiunto non sarebbero briciole. Bisogna tener conto però l’altra faccia della medaglia, ovvero la condizione fisica a cui si va incontro praticando il taglio del peso. Quanto si riuscirà a recuperare dal momento del peso al giorno dell’incontro? come potete immaginare il fisico portato a queste condizioni eccezionali ne risentirà almeno in parte, soggettivamente ognuno avrà poi una reazione più o meno accentuata.
Come avviene il taglio del peso?
Per garantire un efficace strategia gli atleti si sottopongono a professionisti super esperti. Sostanzialmente l’unico modo per perdere peso velocemente e recuperarlo il più in fretta possibile (tra il giorno del peso e il momento dell’incontro) è la disidratazione. Questa pratica avviene attraverso saune, indumenti che inducono il sudore, e per finire farmaci che inducono ad urinare il più possibile (spesso professionisti oltre alla disidratazione mantengono un digiuno assoluto per tutte le 24 ore precedenti alla cerimonia del peso).
Ogni team a seconda dell’avversario del momento, della condizione del proprio atleta e di tanti altri fattori, adotta un tipo di taglio del peso. Generalmente perché la pratica sia funzionale, si dovrà mediare per un calo del peso sufficiente a rientrare in una categoria senza intaccare troppo la resistenza fisica, portando il proprio corpo ad una condizione non ottimale in termini di energia.
Questa è solo una breve sintesi per aiutarvi a comprendere questa pratica, che resta comunque sconsigliata dalla medicina in quanto sia abbastanza provante anche per i fisici più preparati.
Per citare un esempio il campione khabib Nurmagomedov. Questo fighter utilizza questa pratica per rientrare nei leggeri e come peso naturale si aggira tra gli 85 ed i 90 kg.
In passato tagli del peso troppo tirati gli hanno impedito di poter combattere facendo di fatto saltare un evento. Khabib vs Ferguson una delle tante volte che sfumò, fu in un prematch dove il daghestano crollò faccia a terra durante la cerimonia del peso e venne ricoverato in ospedale.